Autore: Carmine Bianchi
Il tema affrontato nel presente lavoro è di grande attualità, in virtù dell’ampio dibattito sul recupero di efficienza ed efficacia nel governo delle amministrazioni pubbliche e dell’interesse del legislatore in materia.
La tesi qui sostenuta è che le Regioni devono adottare una prospettiva non meccanicistica per la progettazione dei propri sistemi di programmazione e controllo. In particolare, viene sottolineata l’esigenza che tali sistemi assicurino uno stretto raccordo tra attività di governo politico e di gestione, e tra i sottosistemi di programmazione e di controllo. Tra le problematiche alle quali il testo dedica maggiore attenzione vi sono: la definizione del ruolo e della collocazione organizzativa dello staff di programmazione e controllo e la coerente formulazione di obiettivi, attività e risultati attesi, anche ai fini della predisposizione delle direttive da parte dell’organo politico e della valutazione delle prestazioni dei dirigenti.
Vengono riportati numerosi casi di studio riguardanti ambiti diversi, che spaziano dall’analisi delle incoerenze maggiormente ricorrenti nella formulazione di obiettivi, attività e indicatori di risultato, all’analisi dei costi, all’utilizzo di modelli di simulazione per il governo delle aree-sistema.